Partiamo dalla famosa regola del TRE.
Affinché un corpo si sposti sull'acqua, occorrono:
- galleggiamento
- propulsione
- respirazione
Un corpo galleggia se la sua superficie esposta direttamente all'acqua è sufficiente in rapporto al suo peso.
Tutti i corpi galleggiano- logicamente senza vestiti ( frase famosa durante il corso di Assistente di salvataggio)
Aiuteremo il galleggiamento con un allungo massimo sulla superficie dell'acqua.
acquisito il fatto che il galleggiamento è certo, due cose ci preoccuperanno:
1) Sapendo che un corpo che galleggia è un corpo che non affonda, a quale distanza dalla superficie bisogna galleggiare? Bisogna esserne il più vicino possibile.
Una cosa che già dovreste aver rilevato: quando un corpo è allungato sull'acqua, la parte alta (il tronco) galleggia meglio della parte bassa (le gambe). La parte più pesante è costituita dalla testa.
2) La posizione nella quale galleggia il corpo deve permettere la respirazione
Sapendo che la testa (più pesante) deve sollevarsi per respirare, sorveglieremo in modo particolare la posizione ed i movimenti della testa.
Sapendo che le gambe sono più pesanti del tronco, una parte della potenza di propulsione, sarà utilizzata per aiutarne il galleggiamento.
La propulsione:
Galleggiare è bene, ma avanzare è meglio. Due elementi si distinguono per creare la propulsione, le braccia e le gambe
Le braccia forniranno la maggior parte della potenza di propulsione. A secondo del tipo di nuoto, esse lavorano in TRAZIONE (ci si tira sull'acqua) o a SPINTA (ci si spinge sull'acqua)
n effetti, tutti i movimenti posti avanti all'asse delle spalle (asse immaginario perpendicolare all'asse del corpo, passante per le due spalle) sarà considerato come movimento di trazione, e tutti i movimenti posti dopo come movimenti di spinta.
Le gambe saranno utilizzate per avanzare e per mantenere la parte bassa del corpo in posizione allungata più vicina possibile alla superficie. Attenzione: i muscoli delle gambe sono importanti (soprattutto quelli delle cosce, uno dei più grossi del corpo) e dunque consumano molta energia (ossigeno fra altro): utilizzarle con parsimonia.
Dunque teniamo bene a mente che i movimenti servono per la propulsione ed in aiuto al galleggiamento; è la sottile combinazione dei due che crea la magia: il nuoto!
Respiriamo.
' la terza nozione fondamentale, e non la più semplice, poiché deve sincronizzarsi perfettamente con le altre due:
la sfida è respirare:
- senza alterare il galleggiamento
- senza diminuire l'energia di propulsione
- in sincronia con i movimenti del nuoto considerato.Nel nuoto si respira normalmente con la bocca ed il naso. L'ispirazione è sempre più breve ma più potente dell'espirazione.
Nessun commento:
Posta un commento